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Non funziona

Le aziende hanno capito che se vogliono cominciare a vendere nel mercato di oggi (digital business-demand generation-digital marketing-crm marketing-marketing automation-etc, tutte etichette posticce per attirare i clienti (sempre della solita cosa si tratta: “fare attività commerciale per vendere”) devono organizzarsi ed attrezzarsi per diventare le media agency di se stesse. E ci stano provando.

Il problema è che molte stanno provandoci nel modo sbagliato: cercando di redistribuire internamente, ad alcune risorse interne e ad altre portate a bordo, in qualche modo, alla bisogna, frazioni di quelle attività che prima andavano in appalto alle agenzie partner. Con il risultato di replicare internamente la dissipazione di budget, energie e risorse con la stessa assenza di risultati che prima veniva addebita esternamente.

La vera difficoltà è capire seriamente che non funziona, ora come allora, organizzare le poche risorse per:

  • “utilizzo di strumenti”: tu fai il SEO, tu fai il PPC, tu fai “il copy”, tu fai “la grafica”
  • “utilizzo di canali: tu fai PR, tu fai Social, tu fai “le fiere”

Questa organizzazione non funziona neanche all’interno delle web agency, che sono ben più esperte, competenti e scafate; figuriamoci se può funzionare in una azienda che per trent’anni si è occupata di produrre altro.

Cancelliamo il grande feticcio del “digital”. Non esiste. Non è mai esistito. Anche questo un neon lampeggiante per vendere ore uomo alle aziende.

Non serve

  • Non serve un “digital strategist” (?): serve un direttore commerciale. Che sappia come funziona il mondo di oggi e come si trovano i clienti di oggi. Che sappia usare G. Analytics come qualunque altro strumento di analisi di mercato tradizionale. Serve un responsabile della comunicazione (quando non può o non vuole essere il CEO). Che sappia impersonare e trasmettere l’identità dell’azienda in qualunque contesto, canale e platea in cui ci sia un’audience, fisica o digitale.
  • Non serve un “grafico web” (?): serve una persona che produca contenuti “di vendita”. Non “la bozza” di questi! La versione attuale di questi: completa di visual, text, claim, kw search, seo title, tag, meta …
  • Non serve “un copy” (?): serve una persona che produca contenuti “informativi” (di nuovo, non “la bozza” di questi! La loro versione completa: di visual, di testo, di SEO, di CTA e di check correlati)
  • Non serve “un social media manager”: serve un commerciale. Che, come il suo direttore commerciale, sappia come funziona il mondo di oggi e come si trovano e si coltivano i clienti di oggi (con il telefono, la e-mail, i social, le community, WhatsApp, il CRM, gli strumenti di marketing Automation… l’automobile, il treno … Skype!).
  • Non serve un “PR”. Serve un altro commerciale. Che, come il suo direttore commerciale e come l’altro suo collega commerciale,  sappia come funziona il mondo di oggi e come si trovano gli influencers/giornalisiti/bloggers di oggi (di nuovo, incredibilmente, con il telefono, i social, le community, WhatsApp, il CRM, gli strumenti di marketing Automation… l’automobile, il treno … Skype!).
  • Non serve “fare content marketing” e non serve “fare SEO”: serve insegnare ai propri promoter/consulenti/commerciali a scrivere in modo visibile ai propri prospect web.

Eppure è facilissimo 

Si tratta solo di ri-organizzarsi per ri-cominciare a fare “attività commerciale” nel modo in cui la si è sempre fatta, solo in un mondo un pò cambiato. Ma serve crederci senza riserve mentali, perchè significa accettare il fatto che la propria azienda sarà diversa ed inizialmente meno familiare e meno controllabile o misurabile con i vecchi parametri.

Ci vuole un discreto coraggio, per un imprenditore, a crederci. Ma essere imprenditori cos’altro significa, altrimenti?

 

 

 

 

 

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